In questo periodo strano, in cui tutte le nostre certezze e le nostre abitudini sono state stravolte per far fronte a questo nemico invisibile che ci accomuna, ho sentito il bisogno di tornare a scrivere, dopo un po’ di tempo che non lo facevo.
Da un paio di giorni ho in mente queste due parole, Bellezza e Speranza, perché credo che sia di questo che abbiamo realmente bisogno ora, tutti.
La Bellezza, che nonostante tutto continua a circondarci, a riempirci gli occhi se la sappiamo trovare e vedere anche nelle piccole cose, magari proprio quelle piccole cose che fino a qualche settimana fa trascuravamo o ignoravamo. Come può essere, ad esempio, un giardino nel quale la primavera è scoppiata in silenzio, travolta da ben altre notizie.
La Speranza, quel desiderio di un domani simile al nostro ieri ma che, probabilmente, sarà qualcosa di nuovo. Abbiamo bisogno di essere rassicurati, di qualcuno che ci guardi negli occhi e che ora più che mai ci dica che andrà tutto bene. E sicuramente sarà così, sicuramente Andrà tutto bene, questa frase che ormai è diventata il leit-motiv di questo periodo accompagnando gli arcobaleni appesi alle finestre e riempiendo le città di post-it.
Non è facile trovare qualcosa che ci faccia guardare il mondo con gli occhi pervasi da queste due sensazioni. Bombardati come siamo ogni giorno, ogni momento della giornata, dalle notizie negative, non riusciamo ad accorgerci che il mondo attorno a noi continua ad andare avanti, con risvolti spesso inaspettati. Penso ai delfini che entrano nei porti in Sardegna o nei canali di Venezia, oppure alla drastica riduzione dello smog che da anni attanaglia la Pianura Padana. E proprio in questi cambiamenti che risiedono la Bellezza e la Speranza del titolo. Ce ne saranno altri, senza dubbio, magari dai risvolti meno positivi, ma questo dipende anche da noi.
Dobbiamo avere fiducia. Fiducia in noi stessi, fiducia negli altri, pur rimanendo confinati nelle nostre quattro mura. Perché ne usciremo, forse malconci, forse con le ossa rotte, ma prima o poi tutto questo finirà e allora saremo pronti a ripartire, con maggiore determinazione e decisione di prima, riuscendo a far tesoro di questa esperienza che, è inevitabile, ci cambierà profondamente.
Intanto, apriamo gli occhi. Cerchiamo il bello che c’è nel nostro piccolo. Perché c’è sempre, il bello, anche quando non lo vediamo, e guardiamo al domani con fiducia. Perché siamo come i fiori a primavera, che ogni anno rinascono per ricordarci che la stagione dura e difficile è finalmente alle spalle.
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