Perugia – Osteria numero 13

Nella nostra visita a Perugia non ci siamo fatti mancare un pranzo a base di specialità umbre e, nel nostro girovagare per la città, abbiamo scelto questo locale che si trova in Via della gabbia 13, in posizione centrale e proprio di fianco alla meravigliosa Sala dei Notari. Tenendo come punto di partenza Piazza IV novembre (centralissima, sulla quale si trova anche l’ingresso della Galleria Nazionale Umbra), l’Osteria numero 13 dista due minuti a piedi.

Osteria numero 13 – Via della Gabbia 13, Perugia (fonte: squisy.it)

Dopo esserci fatti un’idea dei diversi ristoranti nel circondario attraverso le recensioni di TripAdvisor, abbiamo optato per questa struttura sia per la sua centralità che per il ricco menù che propone ai clienti.

Il locale si presenta, all’ingresso, con il bancone sulla destra e la cucina di fronte, dove siamo stati accolti con un grande sorriso dalla cuoca e dal titolare del ristorante che ci ha accompagnati -attraverso una scaletta- nella sala al piano superiore nella quale ci sono una decina di tavoli bene illuminati e inseriti in un ambiente accogliente, riservato e tranquillo.

Dopo aver letto il menù, ed essendo la nostra prima volta in Umbria, abbiamo optato per qualcosa di locale, in modo da conoscere i sapori di questa regione tanto affascinante, così abbiamo ordinato un antipasto dell’Osteria, un piatto unico che ci ha consentito di poter assaggiare diversi prodotti locali.

Antipasto dell’Osteria

C’è da dirlo: dopo un piatto come questo, così vario e ricco, la fame è quasi soddisfatta e ci si potrebbe fermare, soprattutto se si ha in previsione di fare una visita alla Galleria Nazionale Umbra. Ma non è stato il nostro caso, così siamo passati ad un primo: maccheroni alla norcina cucinati seguendo la ricetta tradizionale e, per chi soffre di intolleranza al lattosio, tagliatelle ai funghi porcini.

Maccheroni alla norcina (ricetta tradizionale)
Tagliatelle ai funghi porcini

A questo punto ci siamo considerati davvero soddisfatti. E sazi, soprattutto. I sapori forti e decisi, ai quali noi non siamo abituati, ci hanno fatto scoprire una parte d’Italia che non conoscevamo anche attraverso il suo cibo, facendoci gustare i prodotti dei luoghi direttamente “sul posto”. Questa è la conferma che, per qualsiasi cosa possiamo acquistare in un supermercato, i veri sapori li si scoprono solo recandosi nei posti originari.

Siamo così passati al caffè ed abbiamo chiesto il conto, che si è dimostrato essere -a mio avviso- onesto: 45,50€ comprensivo di coperto e bottiglia d’acqua, oltre che l’offerta di un amaro a fine pranzo che (mio malgrado) ho dovuto declinare in quanto nel pomeriggio mi sarei dovuto rimettere alla guida.

Direi che l’Osteria numero 13 è davvero da provare, sia per la posizione centralissima a Perugia che per il menù e il contesto intimo nel quale si inserisce.

Voi siete mai stati a Perugia, o magari ci vivete? Che ne pensate? Spero che questo articolo possa esservi utile per la scelta di un ottimo ristorante!

Buon appetito!

Re Pomodoro

RePomodoro

Re Pomodoro

Un modo per iniziare bene un articolo sul Cibo? Ce l’ho!

Il frutto dell’estate (già, perché è un frutto a tutti gli effetti, secondo la definizione botanica), importato in Europa dalle Americhe dal “buon” Hernàn Cortés nel 1540, è quello che secondo me rappresenta al meglio questa stagione.

Ma vi siete mai chiesti perché questo frutto rosso come sangue (e non bianco come il latte!) si chiama Pomodoro?

Il motivo è più semplice di quello che si potrebbe immaginare. Infatti il pomo d’oro, originariamente non era rosso ma giallognolo, oltre che dalle dimensioni più ridotte rispetto ai pomodori attuali e la denominazione, risalente al 1544, è a opera dell’umanista e medico Pietro Andrea Mattioli che lo definì mala aurea, tradotto poi letteralmente in italiano in Pomodoro.

E voi avete un frutto che vi rappresenta l’estate?